Dante Alighieri: Primo de li miei amici – Dante, Guido Cavalcanti e l’aspetto umano del Sommo Poeta
Dante Alighieri senza la Commedia, ovvero, gli amici letterati e le loro relazioni.
Dopo aver infatti parlato della Commedia in diverse situazioni, Kleiner Flug, in occasione del settecentenario dantesco, si dedica alla figura del poeta.
Lo fa partendo da un progetto portato avanti in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, in Canada, e realizzato in piena pandemia.
Infatti in occasione della XX edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, visto il tema particolarmente favorevole, L’italiano tra parola e immagini, e la grande attenzione del Piccolo Volo per la cultura, si è creato questo felice connubio, di cui questo volume è il primo frutto editoriale.
Il sommo poeta non vi viene visto attraverso le lenti del suo noto percorso di redenzione, bensì nella realta della sua vita quotidiana, della poesia che anche lì ha avuto tanta parte, e nelle relazioni con i suoi amici, in particolare Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Dante da Maiano, poeti particolarmente vicini anche letterariamente all’Alighieri. Ma anche Forese Donati, Terino (forse da Castelfiorentino) e Casella.
La storia parte con la stesura del primo sonetto della Vita nova:
A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in un drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.Vita Nova, III
L’opera presenta alcuni dei coprotagonisti della vita dantesca: la moglie Gemma e il suocero Manetto Donati, oltre ai già citati poeti. Ma è con questi ultimi che Dante discuterà di cose da notabili.
Alessio D’Uva e Filippo Rossi, già autori del volume dedicato a Dante e Beatrice dal titolo Amor mi mosse, tornano a parlare del Sommo Poeta, e mettono in testo e disegni la tenzone letteraria fra i diversi poeti sull’interpretazione dell’amore, che parte proprio dal sonetto citato.
Sia Guido Cavalcanti sia Dante da Maiano risponderanno per le rime. Ma nel volume si coglieranno anche il carattere focoso di Guido, e si mescoleranno vita quotidiana e situazioni anche un po’ macchiettistiche, come Lapo che viene trattato con accondiscendenza.
Sullo sfondo della vita fiorentina (si parla di affari, e Cavalcanti incrocerà Betto Brunelleschi), le tenzoni poetiche porteranno Dante e i suoi amici a confrontarsi, e quasi a scontrarsi, sulla natura dell’Amore. E alla realtà si alterneranno i sogni, commentati con i versi dei sonetti di Dante e Guido.
D’Uva e Rossi, con l’aiuto grafico di Angelica Regni, interpretano, insieme alla vita fiorentina degli amici poeti, la storia di Paolo e Francesca, e soprattutto lo scambio di sonetti. Da S’io fosse quello che d’amor fu degno del Cavalcanti, a I’vorrei che tu, Lapo ed io. Riprendendo proprio l’ambientazione del vasel.
E utilizzando nei balloon i versi dei numerosi sonetti che gli amici si scambiano sul tema dell’Amore e della sua natura.
Ancora una volta, come accade in molti albi editi da Kleiner Flug, la storia alterna diversi piani: quello storico e quello dell’analisi umana. E in questo caso lo fa mediando il linguaggio poetico del gruppo dei fiorentini che hanno dato origine alla lingua italiana e al dolce stil novo.
Anche graficamente si mantiene la coerenza con la linea Kleiner Flug. Il tratto pulito ma dinamico, i giochi di colori, con il viraggio per sottolineare il passaggio tra piani diversi, la grande attezione nella griglia delle pagine, che varia e dà un carattere sempre più cinematografico. D’altra parte si tratta sempre di arte sequenziale.
Bastano pochi tratti per caratterizzare l’aspetto e il carattere dei personaggi. Dante non è ancora riconoscibile per il copricapo e l’alloro da poeta, ma il naso e il mento sono già importanti. Il pizzo di Cavalcanti ha del diabolico.
E le due visioni dell’Amore si scontrano di nuovo sul vasel nel finale. Da una parte la Provvidenza, invocata da Dante, dall’altra l’amore visto come una forza distruttiva e mortale. Da una parte la necessità di un disegno divino, dall’altra la modernità. In un eterno dialogo/scontro, che non può avere fine.
Una bella opera divulgativa, fra la realtà e la fantasia, nel carattere della collana Prodigi della casa editrice toscana. È il quinto volume della versione deluxe e il primo della trilogia dantesca.
Alessio D’Uva, Filippo Rossi, Angelica Regni
Dante Alighieri: Primo de li miei amici
Kleiner Flug, 2021
colore, cartonato, 21×28 cm, €16.00
ISBN 9788894950502
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