Go Nagai Exhibition – Il mito in mostra
Il 50ennale lavoro del geniale mangaka Go Nagai è stato commemorato in una grande mostra itinerante per il Giappone. Noi di Dimensione Fumetto abbiamo avuto il piacere di visitarla.
NOTA: L’organizzazione della mostra non permetteva di fare foto nell’area espositiva principale, pertanto le uniche immagini a corredo dell’articolo saranno solo quelle relative ad aree consentite.
L’evento
Si è conclusa lo scorso 29 settembre a Tokyo la mostra che ha visto come protagonista il lavoro di uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese e mondiale. Nagai 50 Ten, questo il titolo dell’esposizione, pone di fronte ai visitatori la maestosità del lavoro che Go Nagai ha svolto per 50 anni con una produzione che conta oltre 350 opere capaci, con il proprio valore comunicativo, di descrivere e dare una chiave di lettura alternativa tanto alla società con le sue contraddizioni e lotte culturali, quanto agli eventi storici caratterizzanti l’arcipelago giapponese, fino a raccontare un futuro prossimo e fantastico fatto di robot giganti ed eroi difensori della pace.
La mostra è iniziata nel settembre 2018 a Osaka, si è poi spostata il 20 luglio dell’anno successivo a Kanazawa nella prefettura di Ishikawa, dove si trova anche Wajima, la città natale di Nagai, per poi chiudere in bellezza a Tokyo dove le opere, dal 14 settembre, sono state ospitate al Museo Mori di Ueno.
Storie e personaggi
Una così vasta produzione non può di certo essere racchiusa facilmente all’interno di quattro mura, soprattutto quando si parla di Nagai, professionista dall’incredibile creatività, che nel corso della sua carriera ha dato vita a innumerevoli storie e altrettanti personaggi.
Il percorso che viene proposto al visitatore è quindi suddiviso in zone tematiche corrispondenti ai principali generi narrativi del Maestro: Area demoniaca, Area eroica, Area comica e Area robotica. All’interno di ciascuna zona, trovano spazio meravigliose illustrazioni a colori realizzate a olio o tempera, molte delle quali del tutto inedite, oltre a numerosissime tavole originali dove poter ammirare nei minimi dettagli il tratto impresso e godere della bravura fuori dal comune di Nagai.
Particolare attenzione è stata posta nella selezione dei manga (alcuni ancora sconosciuti in Italia) proposti in ogni sezione. La sensazione è quella che si sia voluto delineare il percorso di sviluppo artistico dell’autore, partendo con le prime due aree composte da manga maggiormente iconici che ben rappresentano la parte più intimista, di crescita professionale e artistica: impressionante la sequenza del combattimento tra Devilman e il demone Jinmen, come anche l’imponenza nella rappresentazione di Violence Jack o la cruda bellezza di Devilman Lady.
Il collegamento fra le aree è creato attraverso gli stessi personaggi e la loro caratterizzazione sia da un punto di vista grafico (similmente al concetto dello star system tezukiano) sia dalle loro storie. La seconda area, quella eroica, si apre con Violence Jack, che può essere visto come un collegamento alla prima Area demoniaca per le tematiche trattate particolarmente forti, ma si chiude con Cutie Honey, Abashiri Family e Harenchi Gakuen che rappresentano l’anello di congiunzione con tematiche dai tratti grotteschi e satirici maggiormente delineate nella terza Area comica con opere appartenenti ai gag manga o parodistici: Kekko Kamen, parodia del telefilm anni ’60 Gekko Kamen, Omorai-kun (in corso di pubblicazione in Italia per Hikari) fino a quel Meakashi Porikiki, gag manga parodistico con protagonista un investigatore del Periodo Edo, che nel 1967 lanciò Nagai nel mondo del professionismo.
Di fatto, quello che ben traspare muovendosi tra i vari locali, è quanto l’autore sia stato capace di delineare una propria identità artistica riconoscibile già dai primi lavori pur sviluppandosi in più direzioni durante tutta la sua carriera.
Robot e piloti
L’area di sicuro interesse per qualsiasi fan italiano, non può che essere la quarta… quella dedicata ai nostri amati robottoni! Abbiamo già più volte avuto modo di ricordare quanto siano state importanti opere come Mazinga Z e Goldrake, soprattutto in Italia dove hanno segnato un vero e proprio cambio di passo nell’intrattenimento televisivo.
Quest’ultima area consente al visitatore di porre in contrapposizione il pilota e il robot attraverso bellissime illustrazioni che ritraggono gli uni e gli altri in totale simbiosi. Le tavole esposte e la loro distribuzione permettono di prendere coscienza sull’evoluzione che i robot nagaiani hanno avuto nel corso del tempo, con le innumerevoli forme che l’autore ha saputo conferire loro sia graficamente sia a livello narrativo: Mazinga Z, God Mazinger, Mazinsaga, Z-Mazinger sono solo alcune delle caratterizzazioni che Nagai ha sfruttato per ampliare ed evolvere la storia del suo “primo robot”. Infatti, proprio con Mazinga Z, dal 1972 Nagai è stato l’artefice del genere robotico in cui esseri umani pilotano robot antropomorfi, rappresentazione del tutto innovativa per l’epoca e nata “banalmente” da un’intuizione durante un viaggio in auto in mezzo al traffico cittadino, nel quale Nagai immaginò di poter guidare un robot come avrebbe fatto con un’auto.
Nella mostra erano presenti delle lavagne dove vari artisti, incluso Nagai, hanno lasciato un messaggio personale.
50 anni e oltre…
Go Nagai è sicuramente un autore prolifico e poliedrico: attualmente è al lavoro con Devilman Saga (pubblicato in Italia da Jpop) e la sua vena artistica sembra non avere limiti. Per mezzo secolo ha dato vita a storie che hanno fatto crescere milioni di ragazzi e ragazze in tutto il mondo e ci auguriamo che continui a farlo con la consapevolezza di contribuire, con la propria arte, alla diffusione di un pensiero positivo e di lealtà fra i popoli. Proprio per questo motivo vogliamo omaggiare il Maestro, seppur attraverso Internet, con un’illustrazione in cui viene insignito del “grado di amico” di Dimensione Fumetto: un piccolo gesto, ma per noi molto importante per ringraziare colui che, negli corso di tanti anni, ci ha insegnato a volare con la fantasia.