Gelo – Il terzo volume dei Bastardi di Pizzofalcone

La serie di romanzi che Maurizio De Giovanni ha dedicato al commissariato di Pizzofalcone consta di undici volumi, più Il metodo del coccodrillo, a buon motivo inserito nella serie in quanto genesi del personaggio di Giuseppe Lojacono. Di questi volumi, Sergio Bonelli Editore sta progressivamente producendo le trasposizioni a fumetti. Sono già usciti i primi due romanzi: I bastardi di Pizzofalcone e Buio, rispettivamente nel 2019 e nel 2021, e il prequel di cui abbiamo detto.

A gennaio 2023 è uscito il terzo volume, Gelo. La storia ripercorre quella del romanzo, tanto che il soggetto è dello stesso Maurizio de Giovanni, senza altri adattatori. Cambia però la sceneggiatura, che passa da Claudio Falco e Paolo Terracciano (già sceneggiatore, anzi head writer di Un posto al sole, quindi di intrighi napoletani se ne intende), a Sergio Brancato.

La parte grafica è invece ancora una volta ad opera di Fabiana Fiengo, che dal 2019 provvede anche a creare i personaggi nella versione furry.

Della parola bastardo, dice il Vocabolario Treccani:

bastardo – agg. [dal fr. ant. bastard (mod. bâtard), voce di origine incerta]. – 1. Termine generico per indicare un ibrido fra due razze, spec. di animali o di piante; frequente anche come s. m. (f. –a). 2. a. Che ha nascita illegittima: un figlio b., una figlia b.; più frequente come sost.: è un b., una bastarda. Con questo sign. è in genere spreg., e spesso adoperato come ingiuria. b. Per estens., spurio, non schietto: parolelocuzioni b.; o degenere, corrotto: tempi b.; discendenti bastardi.https://www.treccani.it/vocabolario/bastardo/

In effetti il termine “bastardi”, oltre al significato non proprio edificante di “corrotti”, non può non evocare anche i cani meticci, che magari sono meno puri nel pedigree, ma sono più veri, affettuosi e di sostanza di tanti altri di più blasonate razze canine.

I personaggi infatti sono animali di tutti i tipi, e Fiengo, peraltro laureata in Filologia Classica, dovrebbe essersi divertita non poco a scegliere l’animale da attribuire a ciascun personaggio. Lavorando di fisiognomica, ma non solo.

Invece i poliziotti del commissariato di Pizzofalcone sono tutti cani, o forse meglio dire segugi, anche se di razza diversa.

I diversi aspetti dei cani sottolineano le caratteristiche fisiche e caratteriali dei protagonisti. A me la caratterizzazione grafica, in questo senso, è piaciuta molto. Non ho letto il libro, ma l’animalizzazione aiuta a rendere ancora più forte la specificità dei singoli personaggi. E rispetto alla serie TV mi sembra anche meglio riuscita.

Maurizio de Giovanni non lo scopriamo adesso. È uno scrittore transmediale, che riesce a lavorare su opere adatte sia allo schermo, che alla parola scritta, che alla parola disegnata. Ha iniziato con Il commissario Ricciardi, e ha proseguito in parallelo con I bastardi di Pizzofalcone e Mina Settembre. Nel frattempo ha scritto anche per il teatro e la televisione, legandosi anche a doppio filo con Alessandro Gassman, e arrivando insieme al cinema.

La serie è caratterizzabile come un poliziesco procedurale, tipologia apprezzata negli Stati Uniti d’America, ma anche in Italia (basti pensare a RIS o La squadra).

Il volume a fumetti, come per i precedenti due, è uscito prima in edizione cartonata, in attesa di quella nel solito formato bonelliano (per i primi due volumi, uscito alcuni mesi dopo).

Come in tutti gli episodi, e nelle serie moderne, anche in questo Gelo si intrecciano le trame verticali e quelle orizzontali. Le prime sono collegate alla storia dei personaggi ricorrenti, in questo caso la squadra dei bastardi, che vivono i loro problemi personali, e il rischio continuo di vedere il commissariato chiuso per colpe non loro (in effetti anche l’epiteto di bastardi non è dovuto agli attuali componenti del commissariato, ma a quanto successo precedentemente, anche se loro in qualche modo sono lì per punizione).

Al contrario di quanto accade, ad esempio, con Il commissario Montalbano, il luogo dove vengono ambientate le storie è reale: Pizzofalcone è un vero quartiere di Napoli, non come la Vigata di Camilleri.

Racconta lo stesso De Giovanni nella sua prefazione:

Gelo ha una importanza enorme all’interno della saga. […] I bastardi sono degli individui, per cui ci voleva del tempo per farli diventare una squadra. […] Volevo parlare di mancata integrazione e di difficoltà pur in presenza di un forte talento all’interno di questa comunità (dei ragazzi che studiano e lavorano a Napoli).

Si sente il peso dei bastardi, non solo per essere stati scelti per un commissariato per il quale si cerca una scusa per la chiusura, ma anche per le storie di ciascuno. Si vede però qualche spiraglio di luce. Come squadra e come singoli. Personale e lavorativo.

Accade il tutto sullo sfondo di un duplice omicidio. Vengono uccisi due ragazzi di origine calabrese, fratello e sorella, con il padre appena uscito di prigione e il fidanzato di lei un po’ violento. Gli indizi sono tanti e confusi. Ma, come spesso accade, alla fine il colpo di scena ci regala un finale non del tutto atteso (che ovviamente non sveliamo).

Se la storia è torbida e complessa, e intrecciata con le difficoltà personali dei protagonisti, i disegni sono lineari e i colori luminosi. Anche le ambientazioni sono pulite.

Lo schema delle pagine, anche se meno regolare, è quello tipico di Bonelli. La struttura generale è quella delle tre righe per pagina, che spesso diventano quattro oppure presentano delle particolarità. Ma sempre a servizio della storia e senza esagerazioni.

Il fatto che Gelo sia tratto da un romanzo e dalla successiva serie TV ha certamente condizionato il fumetto, che usa infatti passaggi più cinematografici dello standard bonelliano.

Più volte ad esempio le pagine presentano cinque vignette sovrapposte e a larghezza pagina. Ricordano quasi le dimensioni dello schermo cinematografico sul quale scorrono le immagini. In quel caso manca quasi del tutto lo spazio bianco. Come nel cinema e in TV, c’è infatti ben poco da riempire.

Ma non per questo si perde il carattere fumettistico. Certamente aiutato, come detto, dalla versione animalizzata dei personaggi.

Insieme ai casi de Il commissario Ricciardi, anch’essi originati dai romanzi di Maurizio de Giovanni, anch’essi ambientati a Napoli, anche se in un’epoca diversa, le storie del commissariato di Pizzofalcone si sono mostrati adatti ai diversi media.

Anzi, per alcuni aspetti, il fumetto è più efficace della serie TV.


Maurizio de Giovanni, Maurizio Brancato, Fabiana Fiengo
I bastardi di Pizzofalcone, volume 3: Gelo
Sergio Bonelli Editore, gennaio 2023
144 pagg., colore, cartonato, 19×26 cm, €22.00
ISBN: 978-88-6961-746-1

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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