Fumetti nei musei – Uno straordinario progetto del MiBACT
Il MiBACT sposa la cultura del fumetto con Fumetti nei musei, un progetto senza precedenti con cui coinvolge insieme 22 musei italiani e i migliori fumettisti contemporanei.
Oggi mercoledì 21 febbraio 2018, durante una conferenza stampa è stato presentato a Roma il progetto Fumetti nei musei, ideato e curato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), in collaborazione con la casa editrice Coconino Press (gruppo Fandango).
Il progetto consiste in 22 fumetti commissionati dal MiBACT ai migliori fumettisti nostrani e ambientati nei musei italiani; la risultante collana di volumi sarà distribuita gratis ai bambini e ai ragazzi che parteciperanno ai laboratori didattici dei rispettivi musei e poi resa disponibile per la lettura su Internet.
Dal comunicato stampa:
Ventidue albi raccontano i musei italiani attraverso l’arte del fumetto. Nasce Fumetti nei musei, la collana di graphic novel ideata per la didattica museale, che inaugura un nuovo dialogo tra studenti e musei. L’iniziativa nasce dalla volontà di far conoscere ai ragazzi le collezioni dei musei italiani, attraverso un linguaggio inedito. L’obiettivo è quello di rendere la visita un’esperienza formativa e allo stesso tempo divertente. Il progetto prende vita dall’incontro tra i direttori dei musei italiani e alcuni tra i fumettisti più celebri del panorama nazionale, che hanno raccontato le collezioni del patrimonio museale italiano, attraverso storie di fantasia, prendendo spunto da elementi storici e artistici veri. Ognuno dei 22 musei metterà a disposizione dei servizi educativi il proprio fumetto gratuitamente per diffondere la conoscenza del proprio patrimonio e favorirne la fruizione.
È stata inoltre allestita una mostra presso l’Istituto Centrale per la Grafica in cui sono esposte, dal 21 febbraio al 1° aprile, tutte le immagini delle copertine degli albi nonché una selezione di tavole, schizzi e bozzetti degli artisti.
Il MiBACT ha inoltre lanciato il progetto anche su Twitter e Instagram con l’hashtag #fumettineimusei.
Ecco i musei e i fumettisti coinvolti per la prima edizione del 2018 di Fumetti nei musei:
- Galleria Borghese – Martoz
- Galleria dell’Accademia di Firenze – Tuono Pettinato
- Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – LRNZ
- Galleria Nazionale dell’Umbria – Andrea Settimo
- Galleria Nazionale delle Marche – Maicol & Mirco
- Gallerie degli Uffizi – Alessandro Tota
- Gallerie dell’Accademia di Venezia – Alice Socal
- Gallerie Nazionali d’Arte Antica in Palazzo Barberini – Paolo Parisi
- Musei Reali di Torino – Lorena Canottiere
- Museo e Real Bosco di Capodimonte – Lorenzo Ghetti
- Musei del Bargello – Otto Gabos
- Palazzo Reale di Genova – Fabio Ramiro Rossin
- Parco Archeologico di Paestum – Dr. Pira
- Pinacoteca di Brera – Paolo Bacilieri
- Reggia di Caserta – Maicol & Mirco
- Gallerie Estensi – Marino Neri
- Museo Archeologico Nazionale di Napoli – Zuzu
- Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – Vincenzo Filosa
- Museo Archeologico Nazionale di Taranto – Squaz
- Palazzo Ducale di Mantova – Sara Colaone
- Parco Archeologico di Pompei – Bianca Bagnarelli
- Parco Archeologico del Colosseo – Roberto Grossi
Fumetti nei musei è solo il primo passo di un progetto molto più ampio. Il MiBACT ha infatti deciso di cominciare a integrare il fumetto all’interno delle collezioni museali italiane: le opere originali prodotte dai fumettisti contemporanei per Fumetti nei musei sono quindi solo il primo nucleo della collezione fumettistica dello Stato italiano, che nelle intenzioni dovrebbe continuare a espandersi con la ripetizione annuale del progetto e con l’acquisizione e musealizzazione anche di tavole e altri materiali fumettistici del passato.
Questa notizia, forse uno degli avvenimenti più importanti nella storia del fumetto del Belpaese, ha una rilevanza enorme perché rappresenta il riconoscimento ufficiale, da parte dello Stato italiano, del fumetto come arte.
Come dichiarato dal curatore Ratigher, Fumetti nei musei è un evento «che non ha eguali»: nonostante, ad esempio, i musei francesi collaborino col mondo del fumetto da anni, nel loro caso gli albi prodotti sono disomogenei fra loro e hanno una funzione promozionale per gli enti che li producono. In questo caso invece lo scopo è di acquisire le opere prodotte dai fumettisti per ricondividerle con i fruitori del patrimonio museale italiano, nonché di creare una collezione permanente di fumetto di proprietà dello Stato Italiano.
Allo stato attuale, l’unico limite potenziale a Fumetti nei musei sta nel coinvolgimento di una sola casa editrice, una scelta opinabile e che potrebbe creare polemiche, ma è anche vero che sono stati coinvolti anche autori che non avevano mai lavorato prima per Coconino Press, e inoltre con lo sviluppo del progetto potrebbero esserci espansioni anche ad altre realtà editoriali. Il punto principale perseguito da Fumetti nei musei pare però essere quello della ricerca di varietà di linguaggi fumettistici, pari alla verità di linguaggi artistici che si trovano nei musei italiani, e questo traguardo è già stato ampiamente raggiunto già da questa prima serie di volumi.