Dylan Dog #366 – Il giorno della famiglia

La prima cosa che salta all’ occhio di questo Dylan Dog #366 è la copertina, un chiaro omaggio all’ ottavo album dei Beatles: oramai siamo abituati a questo rapporto tra Dylan Dog e i Beatles, ma che c’entra la famiglia? Scopriamolo…

La prima cosa che salta all’occhio di questo Dylan Dog #366 è la copertina, un chiaro omaggio all’ottavo album dei Beatles, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band che compie quest’anno mezzo secolo. Magnificamente disegnata da Luigi Cavenago, i colori brillanti esorcizzano il suo contenuto macabro. Oramai siamo abituati a questo rapporto tra Dylan Dog e i Beatles.

L’episodio è scritto da Riccardo Secchi, al suo esordio con l’Indagatore dell’incubo. Figlio di Luciano Secchi, noto come Max Bunker, autore in coppia con Magnus di Alan Ford, Kriminal e Satanik. Essendo anche un musicista, Secchi suggerisce questa pagina Facebook in cui si possono trovare i suoi pezzi per accompagnare la lettura. I disegni sono di Valerio Piccioni alle matite e di Maurizio Di Vincenzo agli inchiostri.

Due storie parallele che si intersecano sul finaleDue anni prima, Sir Arthur Gill, un uomo anziano spende un incredibile patrimonio e diventa proprietario di Villa Montague, antica magione in decadenza a Royston, nella contea di Hertfordshire. Due anni dopo, la medium Maria Trelkovski, vecchia conoscenza di Dylan, si rivolge a lui per liberarsi del fantasma inquieto di una giovane donna che ostacola le sue sedute spiritiche. Le indagini portano Dylan nella contea di Hertfordshire dove conosce il sergente Dunn, un affabile donna in procinto di diventare mamma, che gli affida un caso difficile da risolvere. Da tempo la cittadina è sconvolta da un fatto inquietante che vede protagoniste le salme di poveri estinti che vengono trafugate da alcuni profanatori di tombe. 

La famiglia è il tema che accomuna le due storie. Sir Arthur Gill intende riunire i suoi famigliari nel posto dove è cresciuto. I profanatori di tombe sono quattro ragazzi travestiti da Beatles che si definiscono “La Famiglia”, la setta del criminale Charles Manson, morboso estimatore della band di Liverpool. Dylan viene messo di fronte al fatto che rinnegando la sua odiata famiglia rinnega se stesso, perfino il sergente Dunn ci trasmette il calore e il valore della famiglia quando rassicura il marito al telefono, sul suo stato di salute e del loro bambino.

È innegabile un elogio alla sceneggiatura di Secchi che ha saputo intrecciare abilmente due filoni che a monte sembravano non avere un comune denominatore. Nonostante sia la sua prima storia nella testata di Dylan Dog, ha dimostrato con disinvoltura una buona gestione del personaggio senza lasciare niente al caso. Restando in tema FAMIGLIA, Secchi è papà di due personaggi secondari inediti, il sergente Dunn e il suo assistente Peter che ricordano l’affezionatissimo ispettore Bloch e la sua spalla comica Jenkins. Si spera non sia la loro prima e ultima apparizione.

I disegni dell’albo sono anch’essi divisi in due parti: il passato e il presente. Il passato è rappresentato da delle riquadrature ad angoli arrotondati, eleganti toni di grigi, tecnica utilizzata dal solo Ambrosini, e linee armoniose e precise. Bella interpretazione dei personaggi, rappresentati con frequenti primi piani e inquadrature cinematografiche. Ottimo lavoro! Fan dylaniati, arricchitevi con un’altra perla.

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