Il Dc Rebirth a luglio

Continuiamo con le minirecensioni degli albi del Rebirth, per ora occupandoci solo dei titoli che vendono di più. Nei prossimi articoli si passerà a parlare anche agli altri personaggi della casa editrice.

Dopo l’appuntamento del mese scorso, torna la rubrica sulle nuove serie targate DC Rebirth.
Dopo un mese a che punto siamo?
Le trame per molte testate cominciano a dipanarsi e la scelta di avere diverse di queste a cadenza bisettimanale sembra stia pagando.
Il mese di giugno ha infatti portato i primi responsi per le vendite. Nella top ten troviamo ben sette serie DC, di cui una è Master Race (giunta al quinto numero) del sempreverde Frank Miller (coadiuvato da Azzarello), che pure con diversi ritardi macina vendite su vendite.
Oggi appunto vi parlerò delle mie impressioni sulle testate che tutti aspettiamo in Italia, dopo aver letto praticamente tutto quello che la DC ha pubblicato fino ad ora dal Rebirth.

ATTENZIONE, POSSIBILE PRESENZA DI PICCOLI SPOILER!

batman2Partiamo dal supereroe senza dubbio più amato e atteso: Batman.

Attualmente lo si trova in pianta stabile solo nella testata omonima, scritta da Tom King, disegnata da David Finch.
Le cose per lui non si mettono subito male però. Ci sono nuove figure cui potrebbe fare da maestro, e la stessa determinazione di sempre nel cercare di salvare la sua amata Gotham, anche a costo della vita.
Però, come è giusto che sia, questo stato di semi-pace termina ben presto, quando qualcuno di nostra conoscenza fa il suo ingresso in scena.
Di davvero interessante ci sono potenziali rapporti da instaurare con i suoi nuovi pupilli, molto lontani dalla classica figura di Robin, ma non per questo preparati ad affrontare il crimine.
I disegni sono di David Finch, non proprio il mio preferito, diciamolo pure, però il suo tratto è mitigato da Jordie Bellaire ai colori che rende il tutto più piacevole alla vista.
In definitiva: è una serie che desta curiosità. Si lascia leggere con piacere, anche se parte con calma. Per gli amanti del Cavaliere Oscuro, sarà comunque bello tornare ad atmosfere più classiche, anche se con una spruzzatina di supereroismo in più.

superman-3Scendendo nella classifica delle vendite USA di giugno, troviamo Superman.
Qui la premessa è d’obbligo: l’Azzurrone non viveva un buon momento editoriale, almeno fino all’avvento del Rebirth. Diversi autori si sono messi alla prova con Supes, uscendone “sconfitti”. Poi è toccato a Peter Tomasi.
Uno che si sente nominare sempre poco. Non di certo una star acclamata dai fan.
Eppure, utilizzando un’idea tutto sommato “vecchia” (quella della famiglia), sta tirando fuori delle trame e dei concetti che non possono lasciare indifferenti.
Clark si trova ad essere diviso tra i suoi doveri di salvatore dell’umanità e quelli (persino più pressanti) di genitore.
Del comparto grafico, inutile parlarne: Patrick Gleason è una garanzia, e anche Jimenez, che lo ha sostituito nel terzo numero, non lascia per nulla a desiderare, anzi.
Dopo soli tre numeri questa serie mi ha fatto re-innamorare del personaggio ed è la mia preferita, attualmente.
Un acquisto obbligato, insomma.

 

ww3Infine, al nono posto della Top ten nelle vendite di giugno troviamo Wonder Woman, scritta dal capace Greg Rucka.
Per questa testata tirare le somme è più difficile, perché i primi due numeri rappresentano, in pratica, due numeri uno.
Il primo parla di una Diana che vuole riprendere in mano le redini del proprio destino, come avevo accennato anche nel primo articolo riguardante il Rebirth.
La seconda, invece, rinarra (per l’ennesima volta) le origini dell’amazzone. In particolare, questo numero offre un interessante spaccato sulla vita di Steve Trevor. Esistenza che, dopo l’incontro con Diana sarà per forza di cose totalmente diversa.
Il terzo numero, uscito il 28 luglio, mostra la prosecuzione della prima storyline, con l’Amazzone che ha finalmente modo di parlare con la sua amica/nemica, prima che le cose irrimediabilmente precipitino.
Anche in questo caso, i disegni affidati a Liam Sharp e Nicola Scott sono di un ottimo livello e senza dubbio rendono più agevole digerire le parti già viste, ma necessarie per imbastire le trame.
In particolare, le parti disegnate da Sharp nella foresta rendono l’ambiente realmente vivo e profondo, facendo davvero immedesimare il lettore, anche con l’utilizzo di una gabbia fluida e perfettamente funzionale alla trama.
Il motivo per cui però Wonder Woman è salita nei giorni precedenti alla ribalta è stata la querelle tra Rucka e l’artista delle variant cover Frank Cho che, a detta dello scrittore, fornisce una rappresentazione stereotipata e sessista dell’eroina.
Alla fine, Cho ha fatto le valigie e andrà via dopo sole sei cover prodotte.
Il fatto che la dirigenza DC abbia preso implicitamente le parti di Rucka e non di Cho, restando a guardare quest’ultimo andare via, dovrebbe far riflettere su quanto il progetto è tenuto in considerazione, soprattutto in vista del film di prossima uscita.

Per concludere, la trinità DC in queste prime battute del rilancio è molto bene rappresentata e vale senza dubbio la pena dell’acquisto.

Per le altre serie in uscita, appuntamento al prossimo articolo, in cui faremo un viaggio nella Velocità e tra le Lanterne!

Stay tuned!

Commenta !

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi