David B. e la magia delle storie – Hasib e la Regina dei serpenti
Nell’immaginario collettivo Le mille e una notte sono riconducibili al disneyano Aladdin che combatte per la sua principessa, ma non c’è nulla di più lontano dai racconti di Shahrazad. C’è invece un fumetto che li rappresenta al meglio ed è Hasib e la Regina dei serpenti.
Quando si parla de Le mille e una notte è facile cadere in errore. La maggior parte delle persone pensa subito ad Aladino e la lampada magica o Alì Babà e i quaranta ladroni, ma né l’uno né l’altro fanno parte della raccolta originale: furono infatti inseriti successivamente nelle edizioni occidentali (in quella di Antoine Galland ad esempio troviamo il primo Aladino). Non è ovviamente un caso, queste due storie sono infatti molto più vicine stilisticamente alle fiabe europee: in entrambe abbiamo un solo protagonista che affronta dei pericoli per migliorare la sua situazione iniziale, un aiutante (magico nel caso di Aladino) e un antagonista. Ma le storie de Le mille e una notte non sono così, sono più complesse, intricate e lontane dallo schema fiabesco che conosciamo.
Shahrazad è l’ennesima sposa di un re che uccide le sue mogli dopo la prima notte di nozze, come fare allora per sopravvivere? Raccontando storie, storie di uomini che vivono avventure durante le quali incontrano altri uomini che hanno vissuto le loro di avventure che a loro volta avranno dei figli che narreranno le loro. Ogni racconto di Shahrazad è come una matrioska che ne contiene molti altri, trascinando il re in una spirale lunga ben mille e una notte. E questo è quello che ritroviamo in Hasib e la Regina dei serpenti, pubblicato in Italia da BAO Publishing.
Il libro riporta, come dice il sottotitolo, solo uno dei tanti racconti de Le mille e una notte. Difatti si apre nel mezzo della 482esima notte e nel corso della storia l’autore non mancherà di ricordarci lo scorrere del tempo reale concludendo l’opera alla 498esima notte. Durante questo tempo la bella Shahrazad ammalierà il suo sposo con il racconto di Hasib che, nonostante compaia nel titolo, non è che uno dei tanti protagonisti.
Figlio di un saggio, ma senza aver ereditato tale virtù, Hasib è un giovane semplice che viene ingannato dai suoi compaesani e intrappolato in una grotta dove incontra la Regina dei serpenti. All’incontro con la creatura si ha il primo cambio di punto di vista passando al re Buluqiyya ossessionato dall’idea di incontrare Maometto, ma che nel suo viaggio incontrerà invece il terzo protagonista Janshah che, come gli altri, non mancherà di raccontare la storia di come incontrò e perse la donna della sua vita.
Ingenuità e umiltà, fede e perseveranza, amore e ferocia, tre figure che con le loro scelte arriveranno a tre diversi finali: chi perde tutto, chi riesce a tornare alla sua vecchia vita e chi ne trova una migliore.
Lo stile di David B. rappresenta perfettamente l’atmosfera de Le mille e una notte. Non mancano sin dalla primissima pagina le spirali che trascinano il lettore sempre più a fondo, e parti narrative si alternano a pagine intere con pochi dialoghi (o nessuno), fatte per essere osservate e dare respiro alla narrazione, come una pausa: non a caso si trovano spesso prima del passaggio da una notte all’altra di Shahrazad, come per dare il tempo anche al lettore di dormire e tornare la notte seguente ad ascoltare i suoi racconti.
Per questi motivi Hasib e la regina dei serpenti è senza ombra di dubbio una delle opere che meglio rappresenta lo spirito de Le mille e una notte e nessun fan di questi racconti dovrebbe perderselo.
David B.
Hasib e la Regina dei serpenti
BAO Publishing, 2018
cm 23×30, colore, 112 pagg., 19 €
ISBN 9788865439890