Chimica coatta: non proprio un fumetto, ma…
Un libro vero, non di quelli con le immagini. Per raccontare la chimica ispirandosi a Breaking Bad, con le battute in romanesco e qualche divertente vignetta.
Beh, la copertina con il professor White di Breaking Bad dice tutto. In effetti è difficile pensare a un prodotto mediatico che abbia presentato la chimica in modo più alternativo e coatto.
Questo Chimica coatta non è strettamente un fumetto, anche se ci sono venti illustrazioni/vignette di The Sando, e molte richiamano personaggi dei fumetti, o dell’immaginario cinematografico o bibliofilo. Perché a citare Harry Potter o Il Signore degli Anelli, insieme a Paperone, Magneto e Andy Capp si stimola l’immaginario collettivo.
Come d’altra parte fa anche il linguaggio coatto romanesco, intriso di espressioni dialettali, anche difficili da rendere nella scrittura. Soprattutto nel tono con cui le cose vanno dette.
In realtà dalle pagine scritte e dalle vignette, questo sentore del romanesco di Gigi Proietti, di Paolo Panelli o, più prosaicamente, di Piotta trasuda eccome. E anche se sembra di stare in una borgata romana, per usare un’espressione cara ai matematici, non perde di generalità. Riesce a parlare a tutti, dalla Lombardia alla Sicilia.
Chimica coatta è la propaggine chimica de La scienza coatta, libro che (nel momento in cui scriviamo) è in tour per le librerie d’Italia. L’introduzione è di Roberta Fulci, divulgatrice, redattrice e conduttrice di Radio 3 Scienza, una delle colonne della divulgazione scientifica seria in Italia. Invece gli autori sono per lo più scienziati, anche di professione:
- Paolo Barucca, Lecturer all’University College di Londra;
- Marco Carlotti, chimico dell’IIT di Genova, con una carriera nella micro bio-robotica;
- Stefano Cinti, docente universitario a Napoli;
- Sara Tortorella, chimica, edutainer e non solo.
Tutti loro insieme, infine, a Letizia Scacchi che ha messo insieme il tutto in un godevole prodotto divulgativo.
Con il tipico linguaggio romanesco si va dall’idrogeno, «er numero uno», al mendelevio («e gli attinoidi amici sua»), fino agli elementi che, per un motivo o per un altro (ma tutti godibilissimi) «sò rimasti fòri».
Insomma un modo divertente e simpatico di conoscere le caratteristiche degli elementi, di quella chimica inorganica sistematica che, diciamocelo, è considerata un po’ noiosa, perchè può risolversi in un lungo elenco di caratteristiche. Invece i chimici coatti riescono a sottolineare brillantemente quale caratteristica può essere agganciata in modo coatto e da lì collegare (sempre coattamente) altri attributi degli atomi, e nel frattempo infilare raffiche di battute.
Pur essendo poco meno di un libro illustrato, è molto visivo, come solo il romanesco riesce a essere. Anche se non ci sono i fumetti, non è difficile immaginarsi ciascun atomo con le sue caratteristiche, come un personaggio reale.
In Chimica coatta troviamo al massimo una pagina e mezza per atomo: questo facilita la lettura e rende il libro anche facilmente “sezionabile”, si può tenere sul comodino e leggere anche un capitoletto per volta, anche perché in ogni pagina ci sono doppi sensi e battute nascoste dal retrogusto chimico. Chi legge è stimolato ad andare a cercare le reali proprietà dell’elemento. E magari stranezze o concetti poco chiari studiati a scuola diventeranno più familiari, una volta filtrati coattamente.
Un altro linguaggio, come quello del fumetto, che può aiutare ad avvicinarsi e a lasciarsi incuriosire dalla scienza. Perché la scienza, e lo abbiamo visto benissimo in questi ultimi anni, ha bisogno di essere rigorosamente diffusa, anche attraverso strumenti a cui, anche solo qualche anno fa, neppure si pensava. Come, ad esempio, il fumetto.
AA.VV.
Chimica coatta
Momo Edizioni, Collana I libri di Momo, 2022
112 pagg., colore, 12,5×19 cm, €10.00
ISBN: 9791280298119