Atelier of Witch Hat: un’officina per aspiranti maghi!

Copertina del primo volume italiano.

La magia è un dono e solo chi lo possiede dalla nascita può aspirare a divenire un mago, ma la giovane Coco scoprirà presto che questa non è l’assoluta verità e l’incontro con un Maestro delle arti magiche la porterà a divenire un membro dell’Atelier of Witch Hat.

Arriva in Italia, grazie alla Panini Comics, il primo volume di una piacevole storia fantasy con protagonista una giovane ragazzina affascinata fin dalla nascita dalle arti magiche. Nella realtà in cui vive Coco la magia viene usata quotidianamente per le piccole e grandi comodità, ma solo chi ne ha in sé il dono dalla nascita può praticarla; nonostante ciò la piccola protagonista non vuole rinunciare al suo sogno di divenire una maga e presto gli eventi la porteranno a scoprire il segreto della magia e come poterla praticare, ma tutto che ha un prezzo e scoprirlo non sarà piacevole.

Anche se il tema è molto inflazionato, l’opera presenta diverse trovate molto interessanti, prima fra tutte quella di usare il disegno come veicolo per generare le magie. Il disegno genera magia, il disegno è arte, il fumetto che si ottiene dal disegno è arte, quindi per la proprietà transitiva il fumetto genera magia a sua volta, una sorta di immagine allo specchio che si riflette all’infinito, una sorta di meta-arte.

Tavola tratta da Atelier of Witch Hat a sinistra, xilografia di Albrecht Dürer a destra.

La storia di questo primo volume è coinvolgente: fin dalle prime pagine ci porta al centro dell’azione delineandosi poi nei capitoli successivi in modo coerente e appassionante. L’aspetto artistico è molto gradevole, le tavole a colori (assenti purtroppo nell’edizione italiana) realizzate ad acquerello sono una meraviglia per gli occhi. Il tratto a china, sporco quanto basta, vede l‘utilizzo di una tecnica del chiaroscuro che ricorda un po’ le xilografie medioevali, l’atmosfera che delinea ha un che di nostalgico al profumo di Studio Ghibli.

Kamome Shirahama, autrice della serie, ha al suo attivo diverse cover di serie DCMarvel (tra cui spiccano quelle di Star Wars) e in patria una miniserie in tre volumi intitolata Enidewi anch’essa a tema fantasy.

Atelier of Witch Hat è un seinen edificante, ben realizzato e di cui consiglio vivamente la lettura. A quanto pare siamo agli inizi della carriera dell’autrice e non abbiamo altre opere per effettuare un paragone, ma da ciò che emerge da questo volume devo dire che le premesse sono buone. Non lasciatevi scappare l’occasione di scoprire come poter diventare anche voi degli esperti maghi!

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Maurizio Vannicola

Il mio primo fumetto fu Dylan Dog, ma la rovina arrivò con I Cavalieri dello Zodiaco e la situazione declinò definitivamente con Sailor Moon. Il mio dolce preferito è la zuppa inglese... Ora lo sapete!

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