Allargo le braccia e i muri cadono – La Chiesa davvero cattolica di Don Andrea Gallo

A dieci anni di distanza dalla scomparsa di Don Andrea Gallo, Feltrinelli dedica al sacerdote genovese una biografia intitolata Allargo le braccia e i muri cadono. Don Gallo e i suoi ragazzi, opera di un ispirato Claudio Calia, così coinvolto personalmente nella vicenda al punto di comparire nel suo stesso libro, e al punto di commentare la sua stessa opera sul magazine di Feltrinelli (articolo che vi consigliamo caldamente di leggere dopo questa recensione perché, oltre a un paio di tavole inedite, svela tanti pensieri dell’autore).

Citato spesso, e non solo nella aletta di copertina, come uno dei più grandi esponenti italiani del giornalismo a fumetti, Calia ha scritto tante opere di graphic journalism. Questa volta il lavoro è catalogabile a metà fra le biografie e il giornalismo, tratteggia un ritratto di Don Andrea Gallo passando per i carrugi e per i centri da lui fondati e frequentati, facendo parlare le persone che lo hanno conosciuto e ci hanno collaborato. Raccogliendo testimonianze, attraverso le quali si ricostruisce la storia e la personalità di un prete famoso.

E alla fine se ne raccoglie il percorso, anche se non c’è un ordine cronologico, mancano dei passaggi e il protagonista compare nelle vignette molto meno delle persone che lo raccontano.

In effetti dal sottotitolo si capisce che non è una biografia in senso tradizionale, se già qui sono presenti i ragazzi di Don Gallo. I tanti che ha aiutato, anche quando per loro era l’ultima spiaggia. Haidi Gaggio Giuliani, Domenico Chionetti detto Megu, Luca Casarini, Fabio e Graziella, Federico e Milena, Domenico e Lilli, Marco… Questi sono solo alcuni dei testimoni, spesso persone accolte nei centri organizzati da Don Andrea e che poi hanno restituito, facendo della loro vita anche una testimonianza che ce se la può fare, se qualcuno crede in te.

– Gallo, avremmo deciso questo, tu cosa ne pensi?
– Voi siete d’accordo?
– Sì.
– Andate avanti!

«Ci ha stimolato, alcune volte anche a calci sui denti: “Decidete, sbagliate. E se sbagliate, cercate di recuperare. Ma imparate a decidere”. Questo insegnamento è stato molto utile».

Perché comunque quella venuta fuori dalla figura controversa di questo sacerdote è comunque una storia collettiva.

La biografia viene raccontata in poche pagine perché, una volta raccontate le parti salienti di una giovinezza contro ma dentro la Chiesa, spesso gli intervistati raccontano la loro fetta di vita che è stata infettata dal Gallo. Che è stato sempre pienamente e completamente dentro la Chiesa, che con lui è stata davvero e totalmente cattolica. Perché ha sempre cercato di costruire ponti, di includere e di cercare il bello in ogni persona.

Poi si torna ogni tanto a momenti biografici, ma sempre attraverso il racconto altrui. Spesso testimonianze dirette. Così è Marco degli Ostinati e Contrari Zena, gruppo musicale nato nella Comunità di San Benedetto al Porto, che ha accompagnato il sacerdote in giro per l’Italia a raccontare di Fabrizio De André, a parlare della strana tournée, del rapporto con il cantautore genovese e anche qualche episodio divertente successo in quel periodo. È Megu a raccontarci di come si è avvicinato alla morte.

Fra una intervista e l’altra, fra un capitolo all’altro, ci sono delle pagine di passaggio, delle splash page, che hanno due filoni:

  • Hanno detto di lui, con frasi di Don Luigi Ciotti, Dori Ghezzi, Maurizio Landini, Vasco Rossi e altri
  • Ci ha lasciato detto, con brevi aforismi su temi variegati ma sempre profondi, dalla Chiesa alle persone transessuali, dai Vangeli alla speranza

Quindi il libro non ha una continuità narrativa. È davvero una sorta di reportage con le interviste che si susseguono, con qualche pagina che racconta dei fatti narrati dai testimoni (come ad esempio il “concerto” di Manu Chao o l’omelia di Bagnasco ai suoi funerali).

Graficamente abbiamo una composizione in bicromia, nero e blu, che concede altri colori solo al protagonista. Di solito il rosso, ma in una occasione l’intera bandiera arcobaleno.

Il tratto di Claudio Calia sembra a volte poco preciso, ma non lo è affatto. È privo di ombre, con pochi tratti, ma non senza dettagli, anzi. Sono precise anche le scritte sulla lavagna del centro alle spalle degli intervistati.

La gabbia è semplice, spesso due sole vignette per pagina, con una inquadratura fissa che fa pensare proprio alle inchieste giornalistiche di trasmissioni televisive come Report. Con qualche cambio di scena e qualche inserto, come pochi secondi di filmato utilizzati per mostrare altro.

Il tempo dell’opera scandito dall’immancabile sigaro che si consuma tra le labbra di Don Andrea e il posacenere.

Il libro si chiude con una specie di cameo, come quelli che arrivano dopo i titoli di coda in un film, dopo la schermata nera che fa presagire che tutto sia finito. E con un fermo immagine sulla natura reale del personaggio, quella di essere un prete cattolico che è riuscito a incarnare a pieno il significato della sua vita.


Claudio Calia
Allargo le braccia e i muri cadono. Don Gallo e i suoi ragazzi
Feltrinelli Comics, 2023
160 pagg., colore, 24×16 cm, brossurato con alette, €19.00
ISBN:‎ 978-88-07-55136-9

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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