1991 – Un’estate impossibile da dimenticare

1991 è un fumetto di Armin Barducci pubblicato da Eris nel settembre del 2022.

Chi si ricorda l’estate del 1991? Io forse no, dovrei fare uno sforzo di memoria perché avevo 10 anni e all’epoca le mie estati erano un po’ tutte uguali. Forse, fino a quel momento, lo erano anche quelle di Armin, che insieme alla sua famiglia, padre, madre e sorellina, se ne andava a passare la stagione a Torbole, sul Lago di Garda. Però l’estate del 1991 Armin la ricorderà per tutta la vita. La piscina, i giri in paese con gli amici, la discoteca, le prime sigarette, i primi baci. Una ragazzina, Elena, una stagionale, che rimarrà per sempre nella sua memoria. Anche se il libro presenta l’accaduto traumatico già nella sinossi in quarta di copertina, preferisco non fare qui ulteriori spoiler.

Questa è una storia di un’estate italiana, al lago, non al mare, ma che ricalca lo stereotipo di tutte le vacanze italiane. Di chi prendeva armi e bagagli e si trasferiva al lago/mare per mesi e lì ricostruiva una routine vacanziera fatta di abitudini altre da quelle cittadine. Si sa, d’estate tutto può succedere, il tempo si sospende, le giornate diventano identiche, nessuno conta più i giorni della settimana. Allora si vive senza ansia, senza guardare le lancette dell’orologio, si sperimenta, si provano nuove cose. Se il tempo non esiste, non esiste nemmeno la performance e se nessuno ti giudica si può fare ciò che si vuole. Quindi ci si butta, alla roccette sotto il castello magari. Si prende la rincorsa e ci si lancia nel vuoto. Armin no. Lo fa fare al suo migliore amico Ska, che vive a Torbole tuto l’anno perché è un autoctono. Armin non si butterà mai. Vive di passioni che in un certo senso reprime, le cose gli accadono, non le cerca. Quasi che si sia deciso a stare fermo, a disegnare all’interno della sua stanza, mentre il mondo va avanti. Cos’è quella paura che lo rende immobile? Perché la distanza tra Bolzano, dove vive lui e Verona, dove vive Elena, è così insormontabile?

Gli succederà anche da adulto, le ragazze si muovono, gli girano intorno, lui rimane fermo, in attesa. Di cosa precisamente? Glielo chiedono e se lo chiede lui stesso.

Quando una situazione muta attorno a te e si è costretti a mutare assieme a lei, si fa affidamento al proprio spirito di adattamento. Quando la situazione mutata diventa stagnante, capita che ci si crogiola in un perpetrato stato di malessere volontario. Solo quando non si percepisce più la propria condizione si è perduti.

Questo libro è una lettera di Barducci al sé stesso ragazzino, ma anche una riflessione sul suo presente e sull’uomo che è diventato. Un fumetto ricco di nostalgia e sospensione, che invita il lettore a riconsiderarsi, a mettersi in discussione, ripercorrendo la propria adolescenza. Barducci fissa su carta un momento, un’estate, che ha profondamente cambiato la sua vita e che lo ha segnato facendolo diventare l’adulto che è.

La letteratura a fumetti ci ha raccontato spesso l’estate, e soprattutto quella vissuta dagli adolescenti o pre-adolescenti, da E la chiamano estate di Mariko Tamaki a Shh. L’estate in cui tutto cambia di Magnhild Winsnes, da La torre bianca di Pablo Auladell a Incendi estivi di Giulia Sagramola. Barducci si inserisce in questo filone pescando dalla sua autobiografia, senza paura e senza maschere. Perché l’estate, come l’adolescenza, è un momento di passaggio, una cesura attraverso la quale si deve passare per crescere.

Il disegno è espressivo e dinamico e la composizione delle tavole dona un buon ritmo, che alterna momenti lievi, quasi comici a quelli più drammatici. Barducci ha uno sguardo affettuoso ma lucido. La sua narrazione è fluida, sintetica ma dilatata nei momenti opportuni. Proprio come quei tramonti estivi che sembrano non finire mai.


Armin Barducci
1991
Eris, settembre 2022
128 pagg., colore, brossura, €16.00
ISBN: 9791280495204

Andrea Cozzoni

Andrea Cozzoni si mette gli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.

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