Wednesday Warriors #38 – dalla Donna Invisibile a Gesù Cristo
In questo numero di Wednesday Warriors: INVISIBLE WOMAN #1 e SECOND COMING #1
In questo numero di Wednesday Warriors:
Bam’s Version
INVISIBLE WOMAN #1 di Mark Waid e Mattia de Iulis.
Non ci sono altri scrittori nel mondo del fumetto come Mark Waid. Lo scrittore dell’Alabama ha sostanzialmente assunto il ruolo di “ponte” tra passato e presente, rimanendo legato al mondo dei supereroi DC Comics e Marvel dalla metà degli anni ‘80 ad oggi, alle soglie dei nuovi anni ‘20. Dopo tanti anni a contatto con calzamaglie e mantelli, è possibile affermare che Mark Waid “capisce” i supereroi, ne ha metabolizzato le meccaniche e, meglio di molti altri, ha compreso che il cambiamento è una componente necessaria per rimanere a galla in questo mondo. Alla luce di questa affermazione e dell’analisi di questo modus operandi, che già in passato ha rivitalizzato Daredevil, i Fantastici Quattro e Flash, Mark Waid continua il percorso accennato sulla sua Agents Of S.H.I.E.L.D. e trasforma la Donna Invisibile Susan Storm in una super-spia nella nuova miniserie Invisible Woman. Un personaggio solido, radicato nella memoria del lettore, osservato attraverso una nuova lente.
L’albo comincia dieci anni nel passato, in una giornata nevosa al confine tra l’Ungheria e la nazione fittizia del Bahzelstan e l’Operazione: Tempesta è in atto. Un uomo e una donna consegnano i documenti ad una coppia di guardie sotto una raffica di neve. Il lento procedere della routine viene improvvisamente spezzato dall’apparizione di un muro d’energia, un uomo ferito a terra e la necessità di risolvere un bel pasticcio in pochi secondi. I ritmi tenuti da Mattia De Iulis si fanno incalzanti – l’azione si svolge in attimi, ma la chiara sequenza di movimenti della matita concede fluidità a questa introduzione al cardiopalma. Waid e De Iulis, in una manciata di pagine, rendono credibile la Donna Invisibile nel ruolo: i poteri della “Mamma” dei Fantastici Quattro permettono un’efficace estrazione e la riuscita della missione. Campi di forza, invisibilità, ingegno, un powerset perfetto per dinamiche stealth che sembrava non esser mai stato sfruttato a pieno finora.
Il ritorno nel presente lascia respiro a Waid e De Iulis che “reintroducono” al pubblico il personaggio con due pagine praticamente perfette, un sunto di Susan Storm e dei suoi molti volti – madre, moglie, sorella, esploratrice, avventuriera, super-eroina e, come Waid ha stabilito, spia. La struttura di Invisible Woman #1 è forse l’aspetto più debole dell’albo. Dopo l’ottima sequenza che ha permesso al lettore di avere esperienza, in prima persona, delle capacità di Susan, l’esposizione della trama occupa più della metà delle pagine a disposizione e le “talking heads” del momento aggiornano la Donna Invisibile sul nucleo centrale della storia, il recupero del suo compagno d’operazioni disperso in Molovia, collegato al salvataggio di alcuni ostaggi Statunitensi nella nazione ostile. De Iulis mette in mostra le sue capacità da artista completo, arricchendo dialoghi piuttosto pesanti (e una retorica classica e abusata) con colori caldi e ottima gestione dei layout della pagina, che scandiscono i tempi della discussione.
In Invisible Woman #1 Mark Waid e Mattia De Iulis presentano l’idea, perdendosi un po’ troppo in formalità. Arrivati al lancio della missione in chiusura d’albo, i lettori troveranno una bella sorpresa, uno stimolo in più a proseguire la lettura. Con l’ostacolo della necessaria introduzione ormai alle spalle, il team creativo ha l’occasione di rivelare nuovi aspetti della Donna Invisibile che tutti conoscono.
Gufu’s Version
SECOND COMING #1 di Mark Russell e Richard Pace
Second Coming è una miniserie dal percorso editoriale travagliato: ideata e scritta da uno dei più talentuosi autori in forza alla DC Comics – quel Mark Russell di cui abbiamo già letto Flintstones, Snagglepuss e Wonder Twins – viene inizialmente annunciata nel contesto dell’ultimo, sfortunato, tentativo di rilancio della Vertigo per poi essere cancellata a seguito di un’ondata di proteste da parte di un pubblico benpensante che maldigerisce l’idea di un fumetto satirico con protagonista Gesù Cristo.
Chi ha già avuto modo di leggere le altre opere di Russell sa bene che l’autore, caratterizzato da una scrittura critica e satirica molto abrasiva, non è mai privo di quella sensibilità capace di spingere a riflessioni profonde e per nulla scontate estranee alla mera iconoclastia irriverente.
Capiamoci, il Gesù Cristo di Russell è tutt’altro che una presa per i fondelli del cristianesimo.
Il lieto fine di questa storia è che la DC Comics ha deciso di cedere a Russell e Pace tutto il materiale già prodotto e i relativi diritti di pubblicazione lasciandoli liberi di cercarsi un editore più coraggioso; i due, forti della pubblicità creata dal caso, sono così riusciti ad accordarsi con la Ahoy Comics per la pubblicazione.
Second Coming vede quindi la luce proprio in questo mese e inizia come il più classico e divertente fumetto satirico che fa leva sulle incongruenze che ogni lettore “casual” della Bibbia può riscontrare prendendo in mano il testo sacro.
Non c’è una pretesa di fondamento teologico né ci si inerpica in percorsi esegetici del testo, si tratta di una semplice lettura “leggera” del testo sacro: si va da Adamo ed Eva, si passa per Mosè e si arriva ai 33 anni di Cristo sulla Terra. Qui Pace adotta un segno abbozzato, indefinito, che descrive l’impossibilità della descrizione del Mito, accompagnato dalla palette cromatica molto ristretta – soprattutto ocra, terre e sfumature calde – scelta da Andy Troy. In contrasto tutto il segmento ambientato sulla Terra dei nostri giorni è caratterizzato da colori vivaci e dal lavoro di inchiostrazione molto netto e pulito di Leonard Kirk che restituisce un’atmosfera “Golden Age” al fumetto.
Il Padre del Vecchio Testamento spedisce il Figlio sulla Terra a “mettere su un po’ di spina dorsale” affidandolo alle cure del tostissimo supereroe Sun-man: quest’ultimo altri non è che una delle tante riproposizioni dell’icona di Superman, il canonico super-buono che sconfigge il male a suon di pugni.
Ma è proprio in contrapposizione con la superumanità di Sun-man che esce fuori l’aspetto più vero e innovativo, e teologicamente accurato, del cambiamento portato dal Nuovo Testamento: l’umanità di Gesù Cristo. Un’umanità che mette in discussione sia il Dio del Vecchio Testamento (quello dei diluvi universali, degli uomini trasformati in statue di sale ecc…) che il metodo canonico del fumetto supereroistico (come già fatto da Russell in Wonder Twins).
Russell e Pace riescono a elaborare la figura di Cristo e il fumetto supereroistico in toto riuscendo a farci ridere e a commuoverci contemporaneamente.
E questo è solo il primo numero.
First Issue
DOOM PATROL – WEIGT OF THE WORLDS #1 di Gerard Way, Jeremy Lambert e James Harvey
Godibilissimo per chi abbia letto il primo arco, questo albo può risultare freddo ai nuovi lettori, per i quali le sintetiche introduzioni dei personaggi non sono certo in grado di restituirne il percorso esistenziale. In questo senso, la scelta di azzerare la numerazione è fuorviante, ma le allusioni al passato fornite da Way hanno il merito di incuriosire i nuovi lettori senza appesantire la lettura agli appassionati.