Era una notte buia e tempestosa – Edgar e Allan Poe: Il clan dei Poe

Come recita il sottotitolo, traduzione dell’originale giapponese Poe no ichizoku, Edgar e Allan Poe ruota intorno ai Poe, un clan composto da creature misteriose e solitarie, figlie della notte in grado di vivere in eterno, di cui Moto Hagio ci racconta vari frammenti della vita di alcuni membri, in particolare del personaggio principale: Edgar Portsnell.

Gli episodi presenti nel manga vengono narrati attraverso capitoli di lunghezza variabile che si differenziano tra di loro principalmente per i salti temporali in epoche diverse, senza seguire un preciso ordine cronologico, accentuando così la partecipazione attiva del lettore nel ricollegare i fatti storici e nel ricostruire la linea temporale degli eventi.

Conosciamo così un nucleo del clan, i Portsnell, composto dal Barone Portsnell, sua moglie e i due figli Edgar e Marybell; una casata che racchiude, sotto l’immagine fredda e serena di una nobile famiglia di campagna, un oscuro segreto che costringe i suoi membri a spostarsi di città in città per non destare sospetti. Ma quale segreto nascondono queste persone così agiate e tranquille? Sono vampiri, creature notturne condannate a non invecchiare con il passare dei secoli e a mantenere per tutta l’esistenza l’aspetto che avevano al momento dell’entrata nel clan. Così Edgar sarà costretto a rimanere in un corpo che non muterà mai con lui nel tempo e vedrà, invece, gli umani intorno a sé invecchiare.

Le creature fantastiche rappresentate dall’autrice sono ben lontane dagli stilemi horror tipici di film e fumetti in voga. Esse, infatti, non si mutano in animali notturni come pipistrelli, non diventano cenere a contatto con la luce del sole né temono croci e chiese o tanto meno dormono all’interno delle bare per poi svegliarsi in cerca di sangue umano; difatti, nel libro viene anche beffeggiata dai protagonisti stessi la solita raffigurazione che fanno gli uomini dei vampiri. Queste creature sono più simili a malinconici antieroi della letteratura romantica, il cui anelito verso l’infinito è realizzato da una vita immortale che ha per prezzo un perenne senso di solitudine, come quello che Edgar avverte con una triste consapevolezza e con una leggera nostalgia per la sua originaria condizione umana.

Ed è proprio l’isolamento di Edgar che spinge quest’ultimo a fare amicizia con un ragazzo che frequenta il suo stesso college, Allan Twilight, orfano di padre e con la madre malata. Da qui si affronta un altro tema importante dell’opera, ovvero il legame tra i due ragazzi che porterà il tormentato Edgar a chiedersi se condannare o no il suo amico al medesimo stato immortale, facendolo entrare nel clan dei Poe per combattere così la solitudine.

I capitoli successivi ci presentano da un lato altri momenti della vita di Edgar in epoche diverse, dall’altro ci mostrano personaggi umani che entrano in contatto con il clan, svelando pian piano nuovi dettagli della famiglia e dei suoi membri: per esempio Glenn Smith, un cacciatore che, perdutosi in un bosco, si trova nel villaggio dei Poe e poi racconterà, attraverso il suo diario, la sua esperienza con loro, o la piccola Liddel, una bambina che Edgar salva dai briganti e decide di prendere con sé, crescendola e accudendola come una figlia, per consegnarla in seguito alla nonna biologica della ragazza. Molti di questi episodi riescono a essere parimenti incisivi e toccare le corde dell’animo di chi legge.

Un altro aspetto approfondito dall’autrice è il legame tra Edgar e la sorella Marybell, personaggio chiave della vicenda. Il loro attaccamento è come un amore che supera ogni confine, induce Edgar a essere sempre vigile verso la delicata sorella, spesso preda di svenimenti a causa della debolezza del suo corpo, e lo spinge anche a essere estremamente minaccioso e violento verso chiunque cerchi di strapparla dalle sue braccia. Almeno sino a quando la morte stessa non interverrà e porterà via la giovane, lasciando così in Edgar un immenso vuoto, che non potrà placare nemmeno con il suo futuro compagno di avventure, ovvero Allan.

Il protagonista incontrerà poi la signorina Elzeli, donna fortemente desiderata e ammirata nella città dove in quel momento Edgar e Allan risiedono, che si scoprirà essere ossessionata dal suo vecchio amore impossibile con un giovane al punto da tentare il suicidio. Questa esperienza insegnerà a Edgar, affezionato particolarmente alla donna data l’immensa somiglianza con la defunta sorella, a reprimere la disperazione e la malinconia offrendo amore al prossimo, di conseguenza, imparerà ad amare Allan come amava la sorella.

Graficamente il libro è caratterizzato da un tratto delicato, etereo, ma allo stesso tempo anche preciso e dettagliato; i personaggi hanno lineamenti gentili, ma freddi e corpi esili e leggiadri. Non mancano cornici floreali tipiche dell’estetica grafica degli shoujo, che circondano i meravigliosi visi dell’eterna gioventù dei vampiri, soprattutto quello di Marybell. Moto Hagio crea un’efficace atmosfera gotico-crepuscolare attraverso immagini di “repertorio” quali castelli diroccati, ville coperte d’edera immerse nei boschi ammantati da nebbia e chiese dagli alti campanili spesso sullo sfondo di una natura in tempesta che riflette i sentimenti dei personaggi.

Moto Hagio è la creatrice dello shojo manga moderno, insieme alle colleghe del Nijuuyonen gumi, il cosiddetto “Gruppo 24”. È una delle più amate autrici di tutti i tempi, nonché pioniera dell’intero genere: per via del suo amore per l’horror e la fantascienza è sempre stata capace di fondere elementi cari sia al pubblico femminile sia a quello maschile. Ciò che la spinse a dedicarsi a tale genere di manga fu la sua appassionata voglia di condividere con il mondo la sua infanzia, segnata da questo tipo di fumetti, che la portò a dedicarsi ai temi ricorrenti come la solitudine o la morte inserendoli in un contesto fantastico, frutto della sua immaginazione. Con la trilogia di Edgar e Allan Poe, Moto Hagio si è aggiudicata il prestigioso Shogakukan Manga Award, e alla sua prima pubblicazione l’intera tiratura è andata esaurita in sole ventiquattr’ore.

Nei giorni d’oggi i temi più frequenti del genere sono quelli della vita quotidiana e della scuola, amati soprattutto dal pubblico più giovane. Confermo che questi sono gli argomenti preferiti anche da me, come pure aspetti delicati che solo in pochi hanno il coraggio di affrontare quali il rapimento, le violenze psicologiche, l’autismo, il bullismo.

In conclusione, ci troviamo di fronte a un’opera ambiziosa e complessa, quella della Hagio, in grado di sorprendere ancora oggi chi vi si accosta per la prima volta, e che è consigliata anche a chi, come la sottoscritta, non fa degli shoujo una lettura abituale.


Alessia Nepi ha presentato

Edgar e Allan Poe. Il clan dei Poe. Vol.1 di Moto Hagio

Traduttore: Keiko Ichiguchi
Editore: Kappa Edizioni
Collana: Ronin Manga
Anno edizione: 2011
Pagine: 394 p., ill., brossura
Euro 7,90

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