Intervista a Fabrizio Mazzotta (prima parte)

Dimensione Fumetto & Eva Impact uniscono di nuovo le forze per incontrare Fabrizio Mazzotta, uno dei personaggi più importanti del mondo del doppiaggio italiano davanti e dietro il microfono.

In occasione dell’Etna Comics 2018 di Catania, nella giornata di sabato 2 giugno l’Associazione Culturale EVA IMPACT ha tenuto il panel Sci-Fi Anime AttackEvangelion, Cowboy Bebop e Trigun: i tre alfieri del rinascimento anime all’alba del terzo millennio.

Oltre alle bravissime artiste Lorenza Di Sepio e Giulia Adragna, al panel ha partecipato in veste di ospite d’onore anche Fabrizio Mazzotta, celeberrimo doppiatore e direttore del doppiaggio, che ha lavorato a Evangelion sia per la serie TV, sia per i film cinematografici, sia per il Rebuild.

Conferenza di EVA IMPACT all'Etna Comics 2018 con ospiti Lorenza di Sepio, Giulia Adragna e Fabrizio Mazzotta

Durante il panel l’Associazione Culturale EVA IMPACT ha conferito a Fabrizio Mazzotta il titolo di “Amico di EVA IMPACT” per aver contribuito con la sua grande professionalità al successo di Evangelion in Italia, e ha successivamente avuto l’onore di fare una divertente chiacchierata con una delle voci più caratteristiche del doppiaggio italiano.

Vi presentiamo l’intervista, a cura di Ilaria Azzurra Caiazza, Mario Pasqualini e Filippo Petrucci, in un doppio articolo: la prima parte, pubblicata qui su Dimensione Fumetto, è incentrata sulla carriera di doppiatore di Fabrizio Mazzotta; la seconda parte, pubblicata su Distopia Evangelion, è dedicata al ruolo di direttore del doppiaggio di Mazzotta sia su Evangelion sia sull’altro capolavoro di Hideaki Anno, il recentissimo Shin Godzilla.


Buonasera, Fabrizio! Grazie per aver partecipato al nostro panel e per averci concesso questa intervista. Partiamo con la più classica delle domande: com’è iniziata la tua carriera nel mondo del doppiaggio?

Prima di intraprendere la carriera di attore-doppiatore ero un attore cinematografico e televisivo. C’era l’esigenza, dopo aver terminato la produzione del film o del telefilm, di doppiarmi da solo, quindi ho conosciuto l’ambiente del doppiaggio. Poi, col passare degli anni, mi sono piaciuti molto questo mondo e le sue dinamiche lavorative, quindi ho dedicato le mie forze a fare doppiaggio: col passare del tempo da semplice doppiatore ho iniziato a fare l’adattatore al doppiaggio, scrivendo quindi i copioni, e poi sono diventato anche direttore di doppiaggio; lo faccio ormai da vent’anni e più!

Il tuo curriculum è molto lungo e ricco di ruoli molto diversi fra di loro. Credi che avere una voce così peculiare ti abbia favorito nella tua carriera o al contrario ti abbia precluso dei ruoli che avresti desiderato interpretare?

Chiaramente la mia voce peculiare mi permette di doppiare personaggi caratteristi, specialmente cartoni animati e magari personaggi buffi o particolari, però è anche vero che chi ha un vocione bello profondo non può interpretare i ruoli che faccio io. È tutto relativo! Probabilmente c’è una specie di preclusione e chiusura verso il cartone animato nell’ambiente, e magari certi ruoli da caratterista non mi vengono assegnati perché sono troppo legato, nell’immaginario, al cartone animato… però mi va bene così!

Com’è cambiato il lavoro del doppiaggio dai tuoi esordi a oggi?

Anche il mondo del doppiaggio è specchio dei tempi: ci sono dei ritmi più veloci oggi, più industriali. Sotto certi aspetti è una cosa naturale perché i tempi cambiano, sotto certi altri però un po’ più di tempo sarebbe necessario per curare al meglio certi prodotti.

Ti dividi tra il lavoro del doppiatore al leggio e quello del direttore di doppiaggio: dove finisce la responsabilità di uno e dove comincia quella dell’altro nel lavoro finito? Il doppiatore è un mero esecutore delle indicazioni del direttore o può prendersi qualche licenza?

Qualche licenza il doppiatore se la può prendere, sempre rispettando i ruoli per semplificare il processo: come il doppiatore fa il proprio lavoro, così anche il direttore di doppiaggio; c’è comunque uno scambio di idee, ma i due ruoli sono separati. Io quando faccio doppiaggio demando quasi tutto al direttore, quindi è molto più semplice.

Tra gli innumerevoli personaggi a cui hai donato la voce, quali ricordi con particolare affetto e quali con antipatia?

Parlare di antipatia forse è esagerato e comunque preferirei non fare esplicitamente nomi, ma ce n’è stato qualcuno che non mi interessava doppiare, e magari ha anche avuto successo… Tra quelli che ricordo con maggior simpatia, c’è sicuramente Eros di C’era una volta… Pollon; dopo trent’anni ovviamente mi sono affezionato a Krusty il Clown, ma devo dire che per me Eros è il cavallo di battaglia.

C’è molta differenza tra il doppiaggio di un personaggio animato e quello di un personaggio in carne e ossa? Quale preferisci tra le due possibilità?

Dipende dai ruoli, anche perché io non faccio differenze tra un personaggio animato o un attore in carne e ossa; si tratta di saper recitare e io non faccio distinzioni.

Il tuo ruolo di Krusty il Clown ne I Simpson è assolutamente iconico: che tipo di lavoro hai fatto su questo personaggio, anche in rapporto al doppiatore originale, e che rapporto hai con Krusty dopo tanti anni?

Io in genere cerco sempre di seguire il doppiatore originale: quando ho doppiato la serie prodotta da Spielberg, Pinky and the Brain, io seguivo in tutto e per tutto il doppiatore originale, Rob Paulsen, che era bravissimo, straordinario, e io cercavo di andargli appresso, ma non sono riuscito a equivalergli pur provandoci in tutti i modi. Nel caso de I Simpson invece il doppiatore originale di Krusty è Dan Castellaneta e devo dire che per me è stato più facile seguirlo, ci riesco di più: di base seguo lui poi, dopo trent’anni di lavoro su questo personaggio, qualcosa metto sempre qualcosa di mio; ecco, per Krusty mi sforzo un po’ perché non è la mia voce naturale, però per il resto ormai mi è facile doppiarlo.

Ormai Krusty è un personaggio nelle tue corde. Confrontando il doppiaggio originale con la tua interpretazione si nota che cerchi di avvicinarti molto, ma si sente la tua nota, la tua impronta. Proseguendo con le domande, quale reputi sia stato il tuo primo ruolo importante? E perché proprio Eros di C’era una volta… Pollon?

[Risata] Nei cartoni animati sicuramente Eros! Prima però avevo fatto Mizar in UFO Robot Goldrake, e prima ancora il mio primo ruolo come protagonista nel doppiaggio fu quello di Danny, nella serie TV americana La famiglia Partridge: avevo iniziato questo mestiere da poco, avevo 12 o 13 anni… Doppiare Eros comunque è stato l’apoteosi, il culmine della carriera!

Quest’anno si festeggiano i 40 anni di UFO Robot Goldrake in Italia: puoi raccontarci i tuoi ricordi relativi al doppiaggio di Mizar?

Io racconto sempre questo aneddoto: Goldrake fu uno dei primissimi cartoni giapponesi in Italia, scelsero me per doppiare Mizar e, cominciata la lavorazione, ai doppiatori mostravano tutti gli episodi spezzettati in anelli, in spezzoni di filmato e in bianco e nero. Non dico che non mi piacesse, ma non mi faceva né caldo né freddo, non mi interessava, e quando potevo andavo via dalla sala e curiosavo in una sala accanto dove doppiavano un telefilm che mi interessava. Quando invece iniziò ad andare in onda in TV, in ordine cronologico e a colori, mi piacque molto perché era un cartone d’impatto e nuovissimo per quei tempi, e per questo mi appassionai anche al suo doppiaggio.

A gennaio abbiamo incontrato Liliana Sorrentino, con cui hai lavorato negli anni Ottanta per C’era una volta… Pollon, e successivamente a fine anni Novanta per Neon Genesis Evangelion. Com’è stato tornare a lavorare con Liliana all’epoca, e farlo nuovamente per i film del Rebuild of Evangelion?

Quando abbiamo lavorato insieme su Pollon, io e Liliana eravamo entrambi al leggio, attori e doppiatori. Anni dopo invece, per Evangelion, io ero dall’altra parte del vetro in quanto direttore di doppiaggio rispetto a Liliana, doppiatrice di Ritsuko Akagi, e quindi i ruoli erano un po’ diversi, ma c’è sempre stato un buon rapporto. A ogni modo Liliana è sempre molto professionale, in quanto ascolta le indicazioni del direttore.

Fabrizio Mazzotta riceve il diploma "Amico di Eva Impact" da Ilaria Azzurra Caiazza a Etna Comics 2018.

 

Continua a leggere l’intervista su Distopia Evangelion!

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