Giovani talenti: Intervista a Riccardo Frezza

riccardo frezza

Abbiamo conosciuto il nome di Riccardo Frezza sulle pagine de I maestri dell’orrore, la collana curata da Roberto Recchioni per Star Comics, quando abbiamo recensito Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.

Abbiamo invece conosciuto il disegnatore Riccardo Frezza in carne e ossa (e battute pronte, umiltà, simpatia e professionalità) allo stand Star Comics dell’ARF! lo scorso maggio a Roma. Colei che scrive ora e che scrisse allora un antipatico «…la mano di Frezza che non mi induce a troppi complimenti», quel giorno ha capito una lezione fondamentale: non giudicare mai il lavoro di un giovane disegnatore senza aver visto prima come lavora davvero.

Sicuramente a guardarlo lavorare quel giorno ci è venuto il forte dubbio che fosse un altro e non “quel” Frezza (invece era proprio lui), vista la scioltezza del tratto, la capacità di espressione e di tridimensionalità che sa dare ai suoi lavori. Insomma, una mano che mi ha indotto a diversi complimenti e a un outing pubblico, da cui è nata anche la voglia di questa intervista, per conoscere meglio lui e il suo percorso creativo.

Riccardo Frezza Bugs Comics
Riccardo Frezza allo stand di Bugs Comics all’ARF! che disegna per noi.

Per prima cosa Riccardo, ti metto subito in difficoltà: parlando con te mi hai detto che ricordavi il nome della nostra Associazione “grazie” alla recensione sopra citata… Puoi restituire il “favore”, dicci cosa hai pensato quando l’hai letta. Mi piacerebbe anche che ci raccontassi come si è svolto il tuo lavoro in quel preciso caso.

Innanzi tutto ringrazio per l’intervista, che mi dà modo di inveirvi contro per la recensione. Scherzi a parte, quando l’ho letta non ho potuto che essere d’accordo perché il signor Francini è riuscito a pieno a ricreare l’effetto di una Londra nebbiosa e inquietante. D’altro canto, il mio obiettivo era scostarmi dallo stile di Francesco (per riprendere il discorso della dualità del personaggio di Stevenson) perciò ho cercato di accentuare lo stile pulito e netto.

Invece io ho sottovalutato questo fattore… Altra domanda che più o meno nessuno vorrebbe sentirsi rivolgere, ma che puoi rivoltare come ti pare: presentati per chi non ti conosce.

Sarò breve. Il mio percorso di studi è stato totalmente diverso (perito informatico e poi Ingegneria informatica) nonostante la perenne passione per il disegno e il fumetto. Contemporaneamente al lavoro da programmatore ho frequentato la Scuola internazionale del fumetto nel 2008 e poi ho deciso di fare il salto nel buio e provare appunto la strada del fumettista (e per questo ringrazio chi ha avuto fiducia in me e mi ha incoraggiato e sostenuto).

Jekyll e Hyde Riccardo Frezza
Una delle tavole “incriminate” su I maestri dell’orrore…

Quindi hai lasciato il tuo lavoro precedente per dedicarti solo al disegno: cosa rappresenta questa passione,  e quindi il fumetto, nella tua vita?

Beh, è sicuramente una parte importante. Mi ricordo sempre la frase della canzone di Lorenzo Jovanotti, Baciami ancora: «La tua vera natura, la giustizia del mondo che punisce chi ha le ali e non vola». Penso che avere un dote e non sfruttarla sia uno spreco. Io la vedo così. C’è il dovere intrinseco (condizioni della vita permettendo) di usare ciò di cui la natura ci ha fatto dono. L’obiettivo perciò è quello di riuscire a usare queste ali sempre meglio e continuare a volare.

Qual è il tuo stile di disegno preferito, la tecnica che usi meglio o che è più nelle tue corde?

Beh, diciamo che è una ricerca/problema a cui ancora non ho trovato soluzione. Sicuramente è il dilemma di ogni disegnatore, trovare un segno proprio, riconoscibile, mentre si cerca di rubare un po’ dai propri autori di riferimento. Cerco di ispirarmi a autori che usano delle ombre nette e altri per l’espressività dei personaggi, altri ancora per il dinamismo. L’unica cosa che posso dire con certezza che sono ancora alla ricerca.

Mr Hyde Frezza

Mano libera o computer?

Lavorare in digitale può essere un aiuto perché velocizza molto, ma riuscire a riprodurre alcuni effetti che solo la carta e l’inchiostro sa dare, richiede una ricerca notevole in tal senso. Attualmente lavoro in digitale, ma ogni tanto faccio prove di inchiostrazione a mano.

Qual è stato il primo fumetto che hai letto o che comunque ha ricoperto un ruolo importante per te?

Ripensandoci, i fumetti io li rubavo. Ti dirò quelli più importanti. Il primo sicuramente è stato Topolino, che probabilmente rubavo a mio fratello. Adoravo quello sfigato di Paperino. Verso i dieci anni credo (non faccio molto affidamento sulla mia memoria) ho scoperto Alan Ford e I Fantastici Quattro (rubandoli all’allora cognato) e poi al liceo ho cominciato a seguire i manga rubandoli a un mio compagno di scuola (principalmente Vagabond di Takehiko Inoue e Video Girl Ai e I’s di Masakazu Katsura, di cui ammiravo rispettivamente la cura maniacale dei dettagli e, ovviamente, i fondoschiena). Finite le scorte da rubare ho dovuto cominciare a comprarli. Spider-man è venuto sicuramente dopo e Dylan Dog (ahimè) per ultimo, però me ne sono innamorato.

C’è un artista, un disegnatore, a cui ti ispiri o che vorresti arrivare a emulare?

Ce ne sono diversi. Indipendentemente dal mio stile attuale (dilemma perenne, come dicevo) quello che posso dire è che sulla mia scrivania sono onnipresenti il “Texone” di Corrado Mastantuono, il Torpedo di Bernet, e il Ken Parker di Milazzo. E poi seguo tanti autori più recenti, anche attraverso i social, come Samnee, J.P. Leon, Tommy Lee Edwards, tanto per citarne alcuni.

Frezza Bugs comics
Tavola in esclusiva, “Le esequie durature”, testi di Giuseppe Congedo, che uscirà su Mostri n. 6 edito da Bugs Comics.

Cosa pensi del panorama fumettistico italiano degli ultimi anni? Molti ritengono che sia in pieno vigore e rinascita, altri che è sempre allo stesso livello qualitativo ma è solo la sensibilità dei lettori che è cambiata… Da giovane disegnatore, come la vedi?

Qui si entra in un discorso delicato e di cui non credo di avere nemmeno un quadro preciso. Mi capita spesso di sentire persone che non seguono i fumetti dire “ma chi se li compra più i fumetti?”. È chiaro che la percezione sia sempre soggettiva e ristretta al proprio range di interessi. Per quel che riguarda la qualità, credo sia aumentata, forse anche per restare al passo con l’avanzamento della qualità in fatto di animazione grafica, ad esempio dei cinecomics. Le inquadrature sono sempre più complesse, i dettagli sempre più ricchi. Lo spettatore non si accontenta più. Inoltre, i social network permettono ora di raggiungere un pubblico molto più vasto e creare una schiera di “follower” ad hoc. Penso quindi che ci sia stata un’evoluzione del mercato in risposta ai cambiamenti tecnologici, e (ora non conosco di preciso i report di vendite delle case editrici) la mia di percezione è che sia in rinascita.

Mr Hyde-Frezza
La rivincita di Frezza contro Mr Hyde…

Hai altre passioni oltre al disegno? Quanto, secondo te, Arte, Letteratura e Cinema sono importanti per un disegnatore, per creare il proprio universo cognitivo e creativo?

Mi piace leggere di filosofia, psicologia e scrivere poesie. Amo l’arte in generale. Arte, Letteratura e Cinema sono fondamentali. La fantasia è una componente indispensabile per un disegnatore. Per definizione la fantasia è la capacità della mente di creare situazioni e figure che non si hanno nella realtà, o comunque di elaborare quelle reali. Perciò più allarghiamo il nostro bagaglio culturale, più leggiamo, osserviamo, più il nostro cervello sarà in grado di creare fantasie complesse.

Passiamo a domande più leggere: a cosa stai lavorando ora? E soprattutto (per le tue fan): ti troveremo a Lucca? Possiamo venire a darti fastidio?

Attualmente ho finito un paio di storie brevi per due giovani case editrici Bugs Comics e Noise Press. Le storie usciranno rispettivamente su Mostri n. 6 e su Dead Blood n. 4.
Al momento continuo a collaborare con loro e poi ci sono altri progetti in parallelo.

A Lucca sicuramente mi troverete agli stand delle due rispettive case, a fare sketch e a scherzare con chi vorrà fare un salto a salutarmi. Siete i benvenuti!

Frezza Dead Blood Noise Press
Tavola in esclusiva, “Punture e veleni”, testi di Andrea Guglielmino che uscirà su Dead Blood n. 4 edito dalla Noise Press.

Bene allora, tutti a Lucca! Nell’attesa suggeriscici un fumetto da leggere e un film da guardare, così da poterne fare critiche costruttive sui Social network…

Wow, questa è una bella domanda. Mi metti in difficoltà. Ti dico subito che passo sui film!

Facciamo così.
Anche se, a parte quelli Bonelli che seguo assiduamente, ne ho letti pochi altri ultimamente, ti dico due fumetti, per compensare il film. Uno che ho letto ultimamente e uno più vecchio.
Il primo è La Principessa Spaventapasseri di Federico Rossi Edrighi (tra l’altro “compagno di collana” nei I maestri dell’orrore) che ho apprezzato molto, e poi un fumetto di qualche anno fa che però a me è piaciuto tanto, vista la mia passione per la filosofia, ed è Sin Titulo di Cameron Stewart, che intorno al concetto di “idea” tanto caro a Platone sviluppa una trama veramente avvincente.

Noi di Dimensione Fumetto non possiamo far altro a questo punto che ringraziare di cuore Riccardo, augurargli tutta la fortuna che merita, e aspettare i suoi nuovi lavori. Tenetelo d’occhio!

Silvia Forcina

Non pratico il nerding estremo pur essendo nerd nell'animo, ma non ho niente da condividere con i Merd che popolano il mondo. So solo quello che non sono. Come Balto.

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