Inni alle stelle – Il cammino della propria vita

Cygnus, costellazione del Cigno.

Questa è la costellazione del Cigno. È così grande e splendente da essere facilmente visibile e riconoscibile nel cielo estivo, distesa proprio lungo la Via Lattea, e la sua forma a croce latina o a freccia l’ha resa per molti secoli una guida, religiosa o scientifica che sia, e un riferimento fondamentale per il cammino a terra e per l’orientamento in mare, almeno fino a quando John Harrison ha inventato gli orologi per il calcolo della longitudine.

Adorate per la loro bellezza o per la loro utilità, le stelle sono compagne dell’uomo letteralmente dalla notte dei tempi. Se esistesse una classifica dei temi più narrati in poesia, più cantati in musica, più studiati nelle scienze, più rappresentati nelle arti figurative, se esistesse insomma una classifica dei temi che più hanno affascinato e influenzato il cammino del genere umano, molto probabilmente le stelle si piazzerebbero ai primissimi posti.

 

Par les rues et par les chemins

Copertina di "Inni alle stelle" di Giopota.Giovanni Pota, in arte Giopota ha aggiunto in questo 2019 il suo personale contributo a questo tema con Inni alle stelle. È il suo primo lavoro lungo come autore completo, e la seconda fatica pubblicata per BAO Publishing dopo Un anno senza te, il fumetto scritto con Luca Vanzella che era stato il caso editoriale del 2017.

Benché sia un autore ancora giovane e sia attivo solo dal 2012, il curriculum lavorativo di Giopota è già molto ampio e conta al momento tre volumi a fumetti (i due succitati più la raccolta di storie brevi I fuochi della sera del 2014), una versione a fumetti de Il giro del mondo in 80 giorni, illustrazioni per romanzi, autoproduzioni, svariati progetti in crowdfunding, e numerose collaborazioni con varie realtà spesso di interesse sociale, in particolare a supporto della comunità LGBT+ e del body positivity.

Una produzione quantitativamente e qualitativamente così notevole da mostrare un cammino artistico già molto ben definito e riconoscibile, eppure differenziato fra la parte scritta e quella disegnata. Se a livello di sceneggiatura la scrittura, i temi e i contenuti hanno mantenuto una forte omogeneità e coerenza interna, per quanto riguarda la parte grafica invece Giopota ha gradualmente modificato il suo stile, passando dal tratto post-accademico e ancora debitore delle sue influenze artistiche nei primi lavori a quello ormai completamente e compiutamente personale di Inni alle stelle.

Confronto fra due opere di Gianni De Conno e di Giopota.
Sopra: i colori terrei sfumati, le atmosfere notturne e il surrealismo lirico sono alcune fra le caratteristiche del compianto illustratore Gianni De Conno, che è sempre stato una delle dichiarate ispirazioni di Giopota. Sotto: lo stile del primo Giopota era caratterizzato da colori terrei sfumati, atmosfere notturne e surrealismo lirico.

 

Les parfums de la nuit

Recuperando uno dei più classici e più vincenti dei topoi della letteratura fantasy, la trama di Inni alle stelle avanza in un percorso fra misteri e avventure magiche, all’inizio criptiche e poi spiegate pian piano, per poi arrivare al finale e lì rivelarsi come una storia di formazione e di costruzione del protagonista.

Da questo punto di vista le influenze narrative di Giopota appaiono perfettamente evidenti, in particolare dalle grandi scrittrici fantasy, dalla Le Guin alla Jones passando ovviamente per la Rowling, e la rielaborazione personale dell’autore è altrettanto chiara: d’altronde lui stesso ha dichiarato espressamente che Inni alle stelle, per quanto fantasy, è in qualche modo «la storia meno pop e più autobiografica che potess[e] pensare di fare».

La componente autobiografica è effettivamente molto forte. Il 24 settembre 2015 Giopota completava per la seconda volta il cammino verso Santiago di Compostela, e proprio quel cammino, i suoi paesaggi, i suoi incontri e i suoi insegnamenti, che l’autore conosce bene e che di nuovo è andato ad approfondire a inizio 2019 con un periodo di studio in Spagna, sono rappresentati nel libro e costituiscono il mondo narrativo al contempo inverosimile eppure verosimile in cui è ambientato Inni alle stelle.

Una vignetta di "Inni alle stelle" di Giopota.
I moltissimi paesaggi rurali e urbani di Inni alle stelle danno la forte sensazione di essere rielaborazioni dei paesaggi reali del Cammino delle stelle.

Giopota racconta una storia attraverso il media che meglio conosce, nel genere letterario che meglio conosce, usando il modello narrativo che meglio conosce, e ambientandola nell’ambiente che meglio conosce: il risultato non poteva che essere un libro fortemente personale in cui ogni balloon dà al lettore il forte sospetto che chi sta parlando non siano i personaggi, ma l’autore stesso.

 

Le matin d’un jour de fête

Inni alle stelle è il nuovo passo più avanti, più in alto di Giopota. Fino a oggi è forse è il suo lavoro più importante e certamente quello più rappresentativo, poiché mette insieme una serie di stilemi narrativi tipici dell’autore insieme a una chiara scelta visiva che ha il suo fulcro nel concetto di movimento.

Tutto in Inni alle stelle si muove. Si muovono i personaggi, sia metoraforicamente maturando come esseri umani, sia soprattutto fisicamente muovendosi nello spazio: si muovono camminando per centinaia di chilometri alla ricerca di un tesoro, si muovono visitando nuovi luoghi, si muovono per combattere delle creature soprannaturali, si muovono per risolvere le quest dei vari dungeon che attraversano, si muovono per affrontare il proprio destino.

Una vignetta di "Inni alle stelle" di Giopota.
I mulini a vento di donchisciottesca memoria accompagnano il viaggio dei personaggi di Inni alle stelle.

In tutto questo movimento, anche l’autore si muove in continuazione. Giopota si è fisicamente spostato anni fa dalla natìa Caserta a Bologna e poi su e già per la Spagna, ma anche la sua arte è in movimento, in un cammino artistico caratterizzato da una progressiva semplificazione del tratto, che dalla ricchezza quasi barocca e drammatica dei primi lavori sta virando verso una asciuttezza e sintetizzazione grafica sempre più forte ed efficace.

Con il tempo le sfumature e le gradazioni luministiche che caratterizzavano i primi lavori di Giopota stanno lasciando il passo sempre più a campiture piatte e palette cromatiche concordanti, e in Inni alle stelle addirittura l’autore abbandona il suo tipico leggero tratto a matita (digitale) per passare a un ben più deciso segno a penna (sempre digitale), il tutto con un uso del nero enormemente più esteso rispetto ai suoi lavori precedenti, in cui le ombre erano rese con macchie di viola pastello.

Pur nel cambio di stile, si mantiene inalterato invece uno dei marchi di fabbrica di Giopota, ovvero il suo tratto pacioccoso, con i bellissimi nasi a patata e i capelli composti da soffici batuffoli come in un anime di maghette giapponesi.

Due vignette di "Inni alle stelle" di Giopota.
Giopota ha documentato il suo lavoro su Inni alle stelle, iniziato nel 2013, pubblicando spesso sui suoi spazi Internet materiali di lavoro in corso d’opera. Sopra: una vignetta di febbraio 2018. Sotto: la stessa un anno dopo. Benché il disegno sia esattamente lo stesso, è evidente il cambio di tratto e di colorazione.

Ora, la narrazione del cammino di un party di personaggi, il disegno ricercatamente semplificato (non semplicistico: semplificato) rispetto al solito, e soprattutto questo continuo senso del movimento espresso anche attraverso un uso massiccio di soluzioni grafiche (linee cinetiche, sovrapposizione dei balloon, eccetera), danno la chiara sensazione al lettore che Giopota si sta spostando sempre più dal fumetto verso l’animazione.

L’autore non ha mai fatto segreto che produrre animazione è il suo grande sogno artistico, ancor più di produrre fumetti, e questo volume lo conferma in tutto: forse il media ideale di una storia come quella di Inni alle stelle sarebbe proprio la serie animata a episodi, che consente di scandire bene la trama (proprio come accade coi capitoli del libro) nonché di espandere e approfondire ancor più i personaggi e le loro relazioni.

Disegni preparatori di "Inni alle stelle" di Giopota.
I disegni preparatori di due personaggi di Inni alle stelle sembrano proprio i settei (disegni preparatori) dei personaggi di un anime giapponese, con le varie espressioni, lo studio del guardaroba e le palette cromatiche definite.

Alla fine del racconto un po’ fiabesco, un po’ spirituale e un po’ geografico di Inni alle stelle, restano una gran voglia di partire davvero per Santiago di Compostela, un complesso mix di emozioni che il fumetto riesce molto bene a trasmettere, e soprattutto la curiosità per la prossima tappa del cammino di Giopota, un autore che riesce come pochi altri a sfondare la sottile parete di carta che lo separa dal lettore per stringere con lui un rapporto molto forte, quasi personale, sicuramente unico e riconoscibile. Ad maiora!


Giopota
Inni alle stelle
BAO Publishing, 7 novembre 2019
cartonato, 240 pagg., colore, cm 16×23, € 20,00
ISBN 9788832733204

Mario Pasqualini

Sono nato 500 anni dopo Raffaello, ma non sono morto 500 anni dopo di lui solo perché sto aspettando che torni la cometa di Halley.

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