Empress: la family saga secondo Millar

C’era bisogno dell’ennesima saga familiare, in un mondo fantastico popolato da bizzarre creature?
Che di Star Wars non se ne abbia mai abbastanza quello ormai lo si era capito, che in molti hanno tentato di dare nuova linfa vitale al genere l’abbiamo capito anche con Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples ma che si potesse fare centro un’altra volta con Empress chi se l’aspettava?

Ho sempre fatto fatica ad approcciarmi al fumetto americano, le storie risultavano per me eccessivamente frammentate, ricche di rimandi a vecchie vicende e spesso dipanate su più testate, i volumi autoconclusivi hanno rappresentato quindi la mia salvezza.
Non conoscevo Millar, o almeno così credevo visto che Kick Ass e Kingsman li avevo solo visti al cinema e non mi ero documentato sulla loro origine, quindi non è stato il suo nome a farmi interessare a Empress: quello che mi ha fatto desiderare la lettura di questo volume sono stati i magnetici disegni di Immonen.

Morax è un perfido tiranno che ha soffocato nel sangue le guerre che infiammavano nella galassia, possiede tutto, fama, ricchezza, potere ma questi privilegi non riescono a tenere al suo fianco la moglie, l’Imperatrice Emporia, che fugge insieme ai suoi tre figli in cerca di una vita migliore. L’unico che accompagna e supporta la donna in questa fuga della speranza è Dane Havelock, sua fedele guardia imperiale. Inizia così questa avvincente storia che senza intoppi né indugi ci accompagna a un avvincente finale.

Questo volume edito da Panini Comics nella collana 9L raccoglie i sette numeri di cui la miniserie è composta, ha un ritmo incalzante con una trama lineare, ben scritta ma che a tratti soffre di un’eccessiva velocità nel racconto. Le vicende scritte da Millar si susseguono con un ritmo serrato che mantengono viva l’attenzione del lettore, ma dall’altra parte questo va a discapito dei personaggi, che purtroppo hanno una caratterizzazione molto superficiale, ben delineata ma che non scava in profondità.

Dal punto di vista grafico invece il tratto di Immonen si piega benissimo alle esigenze del racconto rendendolo ancor più accattivante e avvincente: tavole dettagliate ben composte e ragionate, un tratto raffinato ed esperto e una colorazione brillante vi accompagneranno durante tutta la lettura.

Un volume che vi intratterrà sapientemente e vi garantirà una piacevole lettura, anche perché se il mio intuito non si sbaglia, questo è solo l’inizio di una lunga storia!

Maurizio Vannicola

Il mio primo fumetto fu Dylan Dog, ma la rovina arrivò con I Cavalieri dello Zodiaco e la situazione declinò definitivamente con Sailor Moon. Il mio dolce preferito è la zuppa inglese... Ora lo sapete!

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